Cane diffidente e pauroso: quali sono le cause e come comportarsi?
Cane diffidente e pauroso: questi comportamenti possono derivare dalla mancata socializzazione nel cane cucciolo, da un trauma o da altre cause.
Il tuo cane si mostra diffidente, pauroso, introverso e non riesci a capire i suoi comportamenti?
È una problematica abbastanza comune che dovrebbe essere interpretata in fase iniziale per essere risolta con l’aiuto di un educatore cinofilo professionista.
Ma, procediamo con ordine: da cosa sono causati comportamenti atipici come paura e diffidenza?
Non esiste una risposta univoca a questo quesito. Tuttavia, è bene conoscere le cause principali per cui il nostro amato amico a quattro zampe manifesta comportamenti paurosi o diffidenti nei confronti di persone, oggetti o situazioni.
Infatti, la diffidenza e la paura nel cane possono emergere con svariate manifestazioni e possono dipendere da molteplici ragioni.
Una delle cause principali che scatenano questi comportamenti è da ricercarsi nella mancata socializzazione nel cane cucciolo. In questa situazione il cane, durante i suoi primi mesi di vita, non ha modo di sperimentare e conoscere il mondo. Di conseguenza, una volta a contatto con le diverse realtà, non conoscendole, si sente “minacciato” e sviluppa comportamenti di paura e diffidenza.
Cane diffidente e pauroso: il periodo della socializzazione è fondamentale
La maggior parte delle problematiche legate al cane diffidente, pauroso o fobico sono da ricercarsi nella corretta o scorretta gestione delle diverse fasi del cane cucciolo da parte dell’allevatore. Infatti, una delle fasi più importanti per il corretto sviluppo di apprendimento del cane cucciolo è la fase della socializzazione. Questa va dalla quarta alla dodicesima settimana e viene definita anche “periodo sensibile”, proprio perché il sistema nervoso del cane è estremamente ricettivo agli stimoli esterni. In questa fase il cucciolo esplorerà il mondo e farà esperienza di quello che lo circonda con curiosità, non più solo con l’istinto.
In queste settimane è compito dell’allevatore permettere al cucciolo di incontrare esseri umani, oggetti, rumori ambientali, altri animali. Esponendo il cane in maniera graduale a diversi stimoli si otterrà che il cucciolo farà esperienza di molteplici situazioni, imparando a conoscerle senza averne paura o timore.
Trauma vissuto
Può capitare che il nostro fedele amico sia molto pauroso a causa di uno specifico trauma vissuto e che non sia in grado di elaborarlo e superarlo da solo. In questo caso è bene rivolgersi ad un professionista del settore che analizzerà la situazione nello specifico, cercando di risalire alla causa e utilizzando tecniche ad hoc.
Errati comportamenti del conduttore
Può capitare che la paura che il cane manifesta sia, in realtà, indotta da parte dell’uomo. Infatti, molto spesso, il conduttore – non conoscendo le regole per una corretta educazione – tende a elargire risorse specifiche (coccole, carezze, attenzioni) proprio quando il cane manifesta paura. Purtroppo, però, questi comportamenti vanno a confermare la paura del cane e non lo aiutano. Invece, bisognerebbe permettere al cane di avvicinarsi gradualmente al soggetto di cui ha paura, per fare la sua conoscenza e sviluppare la sua curiosità.
Altre cause sono da ricercare nella genetica, nel DNA del cane e nella vita che esso ha condotto fino a quel momento (ad esempio, un cane ferale o randagio).
Cane diffidente e pauroso: come agire?
In presenza di un cane diffidente, pauroso, introverso o fobico è importante, dopo aver scoperto le cause di questi comportamenti, interpellare un educatore cinofilo esperto in rieducazione. Con l’aiuto di un professionista, infatti, sarà possibile realizzare quella che viene chiamata “regressione sociale” anche negli ambienti domestici. Questa è una tecnica che consente di ripristinare l’equilibrio tra il cane e gli esseri umani. Inoltre, lavora sugli aspetti sociali e ristabilisce il ruolo del cane all’interno della famiglia.
Un’altra tecnica efficace è quella del contro-condizionamento, grazie alla quale possiamo portare il cane a reagire allo stimolo in maniera diversa. In questo caso il conduttore è il protagonista assoluto, in quanto rappresenta il primo filtro tra il cane e il mondo e può aiutare il cane a superare le paure e a reagire in maniera appropriata agli stimoli.

Sono entrato nel mondo della cinofilia all’età di 16 anni e pian piano ho fatto della mia passione il mio lavoro. Svolgo attività di educazione/rieducazione comportamentale fornendo solide basi di addestramento alle famiglie .Sono un addestratore cinofilo Enci su suolo nazionale e formatore cinofilo certificato Fcc, nazionale ed internazionale.